perché diventare coach

10 motivi per NON diventare Coach (e cosa rischi se ci provi)

Qualche settimana fa, ho condotto una giornata di introduzione al Coaching. Alla fine, un giovane si è fermato per esprimere tutto il suo entusiasmo nel poter diventare Coach e lo ha fatto con un’energia talmente positiva che mi ha ricordato me da ragazzo.

A quell’età le idee ti contagiano, sei aperto a nuove possibilità e con quello che scopri ti sembra di poter cambiare il mondo.

perché diventare coachQuesto episodio mi ha toccato, perché ho capito che quell’entusiasmo giovanile e quella convinzione di poter fare la differenza sono ancora dentro di me. Per questo sono felice di essere un Coach, questa professione non smette mai di essere nuova, ogni cliente rivela il suo straordinario mondo ed è un onore essere utile al suo sviluppo, alla sua creatività e alla sua realizzazione.

Se questa è una prospettiva che ti intriga, allora questo è il “Motivo” e diventando Coach avrai grandi soddisfazioni!

Potrebbe bastare, ma proviamo a esplorare l’argomento dalla prospettiva opposta.

 

10 motivi per NON diventare Coach (e cosa rischi se ci provi).

Qui si parla di tempo e denaro tuoi che, se il Coaching non è la tua strada, è meglio usarli per andare in vacanza! Quindi non diventare Coach se:

  1. Confondi il Coaching con il dare consigli o trovare soluzioni. Meglio che tu prima approfondisca l’argomento… oppure scegli di fare il consulente.
  2. Vuoi diventare Coach per diventare una persona di successo. Qui ci sarebbe da discutere su cosa significhi la parola “successo”, ma la cosa che conta è che il successo è qualcosa che ha una sua strada, si realizza con tante altre qualità e competenze. Il Coaching aiuta, ma non basta e il desiderio di successo non può (non dovrebbe) essere il motivo per diventare Coach.perché diventare coach
  3. Credi che da Coach potrai guadagnare di più, lavorando meno. In realtà, il Coaching è una scelta di benessere, di coerenza valoriale e di gioia di vivere. In Italia i pochi Coach che guadagnano sopra i 100.000 Euro l’anno devono una buona parte del loro reddito ad altre attività. Sono abili imprenditori, dei fenomeni sul palco e/o hanno attività collaterali.
  4. Credi a chi ti dice che basta un breve corso in full immersion per diventare Coach. “Con il nostro corso, in sette giorni diventi Coach!”. Ma sì! Un po’ di simpatia, belle emozioni, qualche “mossa di PNL” e sarai super-apprezzato! Qualcuno racconta le favole, ma la responsabilità di crederci è tua. Improbabile diventare un Coach in questo modo, ma potrai sempre dire: “è stata una bella esperienza!”. Il Coaching invece è una professione che deve essere costruita su basi solide e ha bisogno di tanta, tanta pratica.
  5. Pensi che basti un po’ di eloquenza, qualche trucchetto e via, sei il Coach dell’anno! Vedi la risposta al punto 4. Aggiungo che se pensi che nemmeno sia necessario fare un corso di formazione, sei un pericolo per te e per la professione stessa.
  6. Hai problemi ad ascoltare gli altri, hai un grande bisogno di dimostrare che vali. In questo caso, potresti diventare molto preciso e preparato, uno di quelli che sanno tutto del Coaching, citano i classici a memoria, ma non hanno la più pallida idea di quel che conta veramente per i loro clienti. Saresti troppo impegnato ad ascoltare la tua voce. Un pessimo Coach, insomma.
  7. Ti interessano molto le persone… ma solo in funzione di quanto possono esserti utili. Manchi di onestà e franchezza, qualsiasi tuo intervento avrà il solo scopo di soddisfare i tuoi bisogni. Ma la cosa peggiore è che ti annoierai mortalmente ad ascoltare persone di cui ti interessa solo il pagamento, per te sarebbe una tortura. Meglio fare altro.
  8. Pensi di essere già un Coach arrivatoChe tu debba ancora iniziare o sia già un professionista, nessuno è mai abbastanza Coach. Lo sviluppo in questa professione è un processo infinito.
  9. Pensi che “Coaching” sia solo una parola alla moda per le solite scemenze. Da questo cinismo puoi anche guarire, prova con… il Coaching.
  10. Sei una di quelle persone che, in autostrada, sterzando repentinamente a destra e sinistra si chiedono: “Perché tutti viaggiano contromano?”. La consapevolezza per un Coach è essenziale e le domande sono importanti. Se non sei consapevole di te e della tua direzione, se non sai farti le domande giuste al momento giusto, direi che sei… fuori strada.

Qualche argomento e po’ di humor per farti riflettere sui perché del diventare Coach. Ma solo per supportare una scelta più consapevole: sono rari gli ostacoli insuperabili per chi ha passione e determinazione. Se qualcosa ti appassiona vale sempre la pena provarci.

(Articolo a cura di Pier Paolo Colasanti, Coach e Contributor CoachMag)

Trovi questo e altri importanti contenuti dedicati al perché diventare Coach e Formatore sul numero 39 di CoachMag, il Magazine del Coaching, disponibile a questo link.

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