Come raggiungere tutti i tuoi obiettivi

Che si parli di Coaching o di Formazione, la forza degli obiettivi guida tutta la motivazione e la crescita verso il traguardo. Ma obiettivi confusi o poco sfidanti, significativi e stimolanti, non portano a crescere e non motivano.

Secondo la dottoressa Heidi Halvorson, ricercatrice esperta nel campo delle performance, la maggior parte di noi non si pone obiettivi significativi e difficili. Ma, sostiene, più di un migliaio di studi (un migliaio!) mostrano che quando ci si dà obiettivi difficili e specifici, si diventa molto più efficaci e soddisfatti della propria vita rispetto a quando ci si dice “farò il possibile”.

Inoltre, avere un obiettivo importante, sostengono gli studi di Adam Grant, ricercatore e scrittore, permette anche di aumentare l’energia e ridurre lo stress. Purtroppo spesso le persone non riescono nemmeno a immaginare di ottenere certi risultati. Tante volte durante i miei corsi o durante una seduta di Business Coaching, domando alle persone che cosa farebbero se avessero la bacchetta magica, se sapessero di non poter fallire. Sai che succede? Molta gente non lo sa! Tante persone hanno perfino smesso di sognare una vita migliore.

Ecco perché ho coniato il principio strategico OS3®:

“Obiettivi significativi, sfidanti e stimolanti (OS3®) contribuiscono alla tua Motivazione e alla tua Crescita”.

Obiettivi OS3® ti permettono di trasformarti come persona e di trasformare la qualità della tua vita. Sai perché? Perché per arrivarci dovrai superare degli ostacoli! Sia quelli che già prevedi di incontrare, sia quelli che non ti saresti mai aspettato.

Su questo tema, io la penso come Nietzsche: “Ciò che non mi uccide, mi rende più forte”. È la filosofia opposta a quella del “piangersi addosso”. Il mondo è pieno di gente demotivata perché ha obiettivi piccoli e per raggiungerli non avrà bisogno di alcuna motivazione. Senza parlare del fatto che se miri a qualcosa che è già alla tua portata, non imparerai nulla di nuovo per arrivare fino a lì: crescita zero.

Invece la crescita avviene quando devi imparare qualcosa che non sai per raggiungere quegli obiettivi (sfidanti, non immediatamente alla tua portata) e la motivazione scaturisce da quelli collegati al tuo proposito o alle tue priorità (significativi, importanti per te e non per qualche fonte a te esterna come l’ambiente o i mass media) o alle tue passioni (stimolanti).

Quindi, io trasmetto ai miei corsisti e ai miei Coachee il mio amore per gli ostacoli, perché essi permettono di:

1. Imparare qualcosa che non sai (e a volte sono l’unico modo per crescere);

2. Sprigionare il “fuoco sacro” della motivazione;

Randy Pausch, professore di informatica divenuto famoso per la sua Last Lecture (“L’ultima lezione”), poi diventata un libro, poco prima di morire per un cancro al pancreas, scrisse: “I muri sono lì per un motivo. I muri non sono lì per tenerci lontano. I muri sono lì per darci la possibilità di dimostrare quanto profondamente teniamo a qualcosa”.

Ed ecco la formula in 2 step per applicare tutto questo.

Pensa in grande (futuro)

È stato dimostrato che se non riesci a vedere nella tua mente un “futuro più grande”, sarà poi molto difficile che tu sia in grado di realizzarlo davvero. Tutte le grandi innovazioni della storia sono nate nella mente di qualcuno che pensava in grande. E non solo le invenzioni, ma anche i sogni “impossibili” non sono altro che il prevedere quello che si andrà a costruire nel futuro. Da piccoli sognavamo i lavori più disparati e impossibili – solo pensarci era bello – poi ci hanno iniziato a dire di essere più pragmatici e realistici e a castrarci. Ora siamo noi a castrare gli altri! I mass media in genere non aiutano, anzi, ci lavano il cervello e noi stessi ci ritroviamo a ripetere le stesse stronzate sentite in tv o lette sui giornali. Ed ecco che, dopo il condizionamento, non siamo più capaci di sognare il meglio per noi. Il problema di chi non usa l’immaginazione è proprio questo: non riesce a vedere qualcosa di meglio per se stesso, nel futuro. E pensa in piccolo.

Agisci in piccolo (presente)

C’è un problema sul pensare in grande: più il traguardo appartiene a un futuro lontano, meno siamo motivati nel presente per arrivarci. Anche se il premio nel futuro è molto più grande e importante, siamo portati ad accontentarci della ricompensa più piccola nel presente. Quindi pensare in grande non basta a ottenere ciò che desideri. Una volta sognato il futuro, devi muoverti saggiamente nel presente e questo lo fai seguendo questo principio: “identifica gli obiettivi essenziali e invalida gli altri”.

Un errore che ho visto molto spesso fare nella Formazione è spingere le persone a crearsi parecchi, troppi, obiettivi. E nelle aziende come funziona? Alla stessa maniera: troppi obiettivi, tanta dispersione di energia e motivazione. Poco controllo sulla loro realizzazione, molta confusione e alto o altissimo stress. Infatti, più obiettivi hai contemporaneamente, più disperdi energia, motivazione, focalizzazione e controllo, senza contare il fatto che ne raggiungi meno e il tempo impiegato sarà maggiore. Abbiamo una vita per crescere e, come esseri umani, continueremo a fissare nuovi obiettivi e a fare nuovi progressi. Inutile complicarla ammassando tutto insieme e mettendo il non essenziale sullo stesso piano dell’essenziale.

(Articolo a cura di Max Formisano, il Formatore numero uno in Italia e Contributor CoachMag)

Trovi questo e altri importanti contenuti dedicati a come raggiungere tutti i tuoi obiettivi sul numero 41 di CoachMag, il Magazine del Coaching, disponibile a questo link.

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